giovedì 12 luglio 2012

La crociera di Paola - Terza parte




La mia crociera  ..terza e ultima parte

Un diario sciuè sciuè

E siamo arrivati agli ultimi due giorni di navigazione….e per  la serata finale , quella che è detta del Capitano, è previsto l’abito da sera.



Questo mio nero lungo con  pailllettes sul coprispalla  mi sembra giusto. Ma certamente la mia amica Teresa batte tutti:brilla e sfavilla  e spero che mi permetta di pubblicare una sua foto. Veramente lo merita. ( lo permette ed eccola qua in tutto il suo splendore).



La sala da pranzo non può essere più luminosa perché non sarebbe possibile. Ma tutti si prodigano per rendere la cena piacevolissima. Il capitano si sottopone al rito della foto con molto garbo e poi la serata continua con balli e spettacolo

La navigazione prosegue attraverso il Mare del Nord in direzione  Copenaghen.

Ma ahimè! anche la più lussuosa delle navi non può non dondolare se il mare si mette al brutto…e così mentre le sale e i luoghi di divertimento si spopolano all’improvviso…anche io mi trovo in cabina.

Sono sdraiata sul letto a masticare pane secco, portatomi da Teresa, l’unica indenne dal mal di mare, che gira tra le amiche portando la sua allegria e appunto il pane secco, in mancanza di eleganti grissini.



Chissà perché non penso a chiedere qualcosa che so gomme da masticare o pasticchette contro la nausea.

Perr fortuna dopo circa tre ore di agonia…passiamo in acque più placide e miracolosamente sono di nuovo in piedi .



Anche questa è una esperienza. Un’altra volta (se mai ci sarà) non darò il mio pane secco tutto ai gabbiani, ma ne terrò una piccola provvista, fosse pure a solo scopo scaramantico.

Ed eccoci all’ultima tappa di questo viaggio:Copenaghen…la bandiera danese ci saluta e con calma lasciamo la nave, questa volta non ci torneremo…e via verso la Sirenetta.



Che bella e triste la fiba di Hans Christian Andersen, con le sue incredibili descrizioni del palazzo delle Sirenette e degli abissi marini, ma soprattutto con la sua  struggente  storia di  amore: la statua è lì, aggraziata, in un angolo tra mare e spiaggia, non vistosa, non ricercata, ma pure dolce e composta.



E c’è il diluvio delle foto, in fretta perché poi si dovrà di corsa andare in aeroporto. Contro sole, sulle rocce, ma che fa???un ricordo bisogna pur averlo.



E poi la fontana  con la sua cascata e i palazzi della regina e dei principi.



La guida  parla della Regina Margrethe con rispetto e familiarità. E’ sempre la discendente di quel  re Cristiano X che, secondo un racconto diffuso, dopo l’ordine  dei nazisti che imponeva a  tutti i danesi di religione ebraica l’obbligo di i portare la stella di Davide , se ne uscì da palazzo reale  con la stella di Davide sulla giacca. E tutti danesi lo imitarono. Il racconto se non è vero, è comunque bello.

ll centro di Copenaghen è delizioso,  le case, di mille e diversi colori, risaltano sotto il cielo grigio e costeggiano il canale sul quale passano imbarcazioni e vaporetti.



La gente si muove con calma, in bicicletta per la maggior parte, e anche qui accettano l’euro solo in qualche negozio di souvenirs.



Non lo amano affatto..e lo fanno capire, con educazione, ma si capisce

E poi eccoci in aeroporto. Un cartello chiede il rispetto del silenzio: non ci saranno, per questo, avvisi vocali, ma solo scritte sui tabelloni. Aereo in orario, viaggio tranquillo e poi arrivo alla Malpensa…caldo caldissimo…sole italiano.



Il viaggio è finito, si torna a casa. Ed è pur bello ritrovarsi  nei ritmi quotidiani.

Anche se  per un paio di giorni al mattino, svegliandomi avevo qualche incertezza su dove fossi. Ma vedere, osservare e godere di tante bellezze  è importante e fa molto bene allo spirito e, perché no?, anche al corpo.







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