mercoledì 16 gennaio 2013

Teddy Bear

Sfogliando i nostri cari librini, lo troviamo quasi sempre tra i doni che Gesù Bambino e Babbo Natale lasciano sotto l'albero per i bambini buoni







oppure infilato sotto le lenzuola a confortare il sonno dei più piccini, o dei più fifoni...











E'  un pupazzo di pezza o di peluche, a forma di orso, un giocattolo "antico", nato all'inizio del XX secolo negli Stati Uniti dove è molto conosciuto come Teddy Bear, Orso Teddy.
Come ci racconta Wikipedia, il nome Teddy Bear deriva da un episodio accaduto al Presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt, soprannominato Teddy, che come passatempo andava a caccia grossa.
Nel 1902, durante una battuta di caccia all'orso lungo il fiume Mississippi, Roosevelt si rifiutò di sparare a un esemplare adulto di orso bruno della Louisiana. L'orso era stato braccato dai cani, ferito e legato a un albero dagli assistenti del presidente, pronto per essere ucciso. Roosevelt si indignò, dicendo che sparare a un orso in quelle condizioni non sarebbe stato sportivo, ma allo stesso tempo ordinò che l'animale fosse abbattuto per evitargli ulteriori sofferenze.
La scelta di Roosevelt fu particolamente apprezzata perchè in quella battuta di caccia (come pare accadesse spesso al presidente) lui non riuscì poi ad abbattere nessun orso, tornandosene a casa senza trofei.
La notizia giunse ai quotidiani che soprannominarono l'orso "Teddy Bear". Il giorno successivo il disegnatore satirico Clifford K. Berryman pubblicò sulla prima pagina del Washington Post una vignetta che mostrava Roosevelt nell'atto di volgere le spalle all'orsetto legato con un gesto di rifiuto.



La didascalia "drawing the line in Mississippi" (fissare un confine sul Mississippi) metteva in relazione l'accaduto con una disputa territoriale in corso all'epoca fra Louisiana e lo stato del Mississippi.

I lettori si innamorarono dell'orsetto della vignetta, e in seguito Berryman inserì immagini di orsetti in molti dei suoi disegni. Gradualmente gli orsetti di Berryman divennero sempre più piccoli, rotondi e carini, contribuendo a creare lo stereotipo dell'orsacchiotto. Il 29 dicembre lo stesso Roosevelt scrisse a Berryman dicendo " abbiamo trovato tutti molto gradevoli i suoi disegni di orsetti".

Sull'onda della popolarità di "Teddy Bear" e degli orsetti di Berryman il 15 febbraio del 1903 Moris Michtom e sua moglie Rose misero in vetrina due orsetti di pezza nel loro negozio di Brooklyn, con il cartello "Teddy's Bears", dicendo che avevano avuto il permesso scritto del presidente di usare quel nome.Il successo fu tale che in seguito i coniugi fondarono una società specializzata nella produzione di orsacchiotti, la Ideal Toy Company.
Nello stesso periodo Margaret Steiff, proprietaria di una fabbrica di giocattoli in Germania, fu convinta dal nipote Richard a commercializzare orsacchiotti; nel 1903 alla Fiera del giocattolo di Lipsia, la Steiff vendette 3000 esemplari a un importatore americano. Ancora oggi, la ditta Steiff produce "Teddy Bear " per l'esportazione in tutto il mondo.
Gli orsacchiotti di inizio secolo avevano gli occhi fatti con i bottoni ed erano snodati alle braccia e alle gambe. Quel tipo di giocattolo rimane un classico ed è ancora commercializzato in numerose varianti.
Nel 1904, il "Teddy Bear" divenne la mascotte della più fortunata campagna presidenziale di Roosevelt.
"Teddy" rimane un nome molto comune per gli orsetti di pezza, non solo nei paesi di lingua inglese.
Fra gli orsi celebri che si chiamano "Teddy" si ricorda quello di proprietà del personaggio Mr.Bean interpretato dall'attore Rowan Atkinson in una celebre serie di comiche televisive.




Da bambina non ho mai posseduto un orsacchiotto e con ogni probabilità non l'ho mai nemmeno desiderato. Gli stereotipi di allora lo consideravano un giocattolo per bambini ; dalle femmine ci si aspettava che sfogassero il loro naturale senso materno prendendosi cura delle bambole.
Con il passare degli anni però, quando avevo già smesso da tempo di giocare, mi sono sentita sempre più attratta dalle forme tonde e tenere di questi animaletti, così morbidi al tatto, tanto da volerne uno tutto per me.

Sarà demenza senile? Forse.... del resto lo dicono tutti che invecchiando si ritorna bambini e allora che male c'è se conservo le cose che mi sono care nelle scatole con gli orsacchiotti ?
  





1 commento:

  1. Carissimo orsetto! Tenero compagno d'infanzia! Un bacino.
    Lilia

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