martedì 11 marzo 2014

I segreti di Osage county

                               
Le recensioni di Paola:



I SEGRETI DI OSAGE COUNTY

Ecco un altro film che, basato sull’ottimo testo teatrale “August: Osage County” di Tracy Letts, si svolge all’interno di una famiglia, chiusa in se stessa come tra le pareti e le vetrate di una casa.

Casa e non dolce casa, ma nido di risentimenti, accuse, disamori e vendette verbali violente.

Un po’ Carnage, ma questo tutto al femminile madre e figlie…e che madre e che figlie!!!!!!





Osage County è una verde, pianeggiante contea dell’Oklahoma colma di sole, dove spicca, solitaria, la grande casa della famiglia Weston. In essa abitano, insieme alla figlia Ivy,( Julianne Nicholson) 





l’unica delle tre ragazze Weston rimasta a prendersi cura dei genitori, Violet e Beverly, ormai anziani, isolati da se stessi, alienati dalla vita l’una per la malattia, un cancro alla bocca, e l’uso smodato di pillole e l’altro roso dall’insoddisfazione, dall’alcolismo e dalle domande sul senso della sua esistenza che ormai considera finita.





Violet è interpretata da una sregolata, brava in modo pazzesco, Meryl Streep, tanto brava, appunto, da farci tifare per il suo odioso personaggio.




Malata e viziata, incapace di dire una frase senza ferire i sentimenti di chi le è vicino, si trova all’improvviso a dover far fronte al suicidio del marito, il poeta Beverly Weston ( Sam Shepard) e dunque alla solitudine. E per affrontare questo problema riunisce intorno a sé tutta la sua famiglia…

E qui ci tocca un piccolo elenco, della cui noia ci scusiamo, ma il film si basa tutto sui singoli personaggi, a ognuno dei quali nello scorrere delle due , a volte pesanti, ore di proiezione, tocca uno spazio scenico, verrebbe da dire un a solo….come in ogni piece teatrale.




Arriva dunque la talentosa Barbara Weston (Julia Roberts) la figlia amatissima da Weston, colei che avrebbe dovuto ereditare la genialità paterna, accompagnata dalla ribelle figlia adolescente Jean (Abigail Breslin)



 e dall’inetto marito ormai in fuga Fordham, arriva la frivola Karen Weston (Juliette Lewis) con il suo esuberante e sciocco compagno,





 arriva la grassa e solare sorella di Violet , con il marito e il figlio Little Charles (Benedict Cumberbath il nuovo volto di bello nel firmamento di Hollywood).




Tutta la famiglia è accolta e servita dalla tenera, ma grintosa Johanna Monevala ( Misty Upham apprezzabile la scena in difesa di Jean….) la cui assunzione è l’ultimo dono di Beverly a Violet.



E lo spettatore passa dalla iniziale perplessità alla tensione perché le figure femminili sono irte e difficili da districare e l’ambientazione coniuga con la solarità dei campi, dove è facile correre e correre perdendosi tra l’erba alta, l’interno della casa buia anche se ricca di vetrate. E la fuga di Violet nel verde pennellato della prateria, inseguita dalla verità impersonificata da Barbara è incredibile.

La famiglia disgregata sia per la lontananza geografica che per la costruzione di segreti mai confessati, ma sempre presenti è il palcoscenico di un’azione catartica di rivelazioni crudeli e distruttrici. Rito di cui è la spietata sacerdotessa Violet.


A lei resiste solo Barbara , una Julia Roberts che la fronteggia senza timori riverenziali, crudele tanto quanto la madre in una interpretazione feroce, in cui privata del suo radioso sorriso, con i piani facciali taglienti e gli occhi disperati, dà una prova di bravura che la porterà certamente nel futuro ad abbandonare l’icona della deliziosa Pretty Woman per assumere ruoli completamente diversi e sorprendenti.

Barbara sarà poi colei che pagherà il prezzo più difficile perché, rimasta incompresibilmente sola, dovrà decidere finalmente per la sua vita, e sceglierà ….. E quando alla fine tutto si concluderà come è logico e anche la devota Ivy dovrà fuggire da una verità che le ha spezzato il cuore, rimarrà solo Johanna, unico spiraglio di luce e anche di bontà, per accogliere e medicare le ferite.




Intelligente e tollerante, ma non sopraffatto come vorrebbe qualcuno, appare il regista John Wells che, evidentemente avendo a sua disposizione tanti atout (… un testo pregevole, interpreti di spessore e ambientazione perfetta….. ) ha lasciato tutto lo spazio possibile al dialogo e alla capacità interpretativa di ognuno, dedicandosi a far parlare anche il mondo circostante. Che poi è lo sfondo più adatto a questo dramma familiare.

Un film duro, feroce e interessante e non meraviglia che produttore sia un certo George Clooney, il quale da qualche tempo non sbaglia un colpo……














1 commento:

  1. Dev'esser bello. Dalla descrizione, penso che mi piacerà. In fatto di cinema, sono quasi un'analfabeta. Mi piacciono i thriller e quelli con personaggi femminili, come questo.

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