venerdì 21 marzo 2014

Saving mister Banks





Le recensioni di Paola







SAVING MISTER BANKS



Tenero tenero questo film, una fiaba con le sue pagine trasparenti come pizzi antichi, il mago buono e sempre amabile, Walt Disney che Tom Hanks rende con allegra semplicità e la arcigna, segaligna Pamela Lyndon Travers in cui è trasformata la solare Emma Thompson….







Ma ora la trama. Nel 1961, dopo 20 anni di accanito “corteggiamento” la scrittrice Pamela Lindon Travers, pseudonimo di Helena Goff Lindon, creatrice della tata magica Mary Poppins, accetta di andare a Hollywood per rendere possibile la trasposizione del suo personaggio sullo schermo.






I contatti con la Disney sono stati difficili, spigolosi proprio per il caratterino della inglesissima scrittrice che detesta lustrini e fatine, pupazzi animati e “americanate” in genere: la vediamo severa nella sua gonna dritta, camicetta e cardigan, pronta alla critica acida e mai disponibile al sorriso anche di fronte al gioviale Walt, ai fratelli Sherman che canticchiano Supercalifragilisticespiramidoso e alle segretarie cordialissime……tutti felici.





Un vento gelido nella calda California, qualcosa di incomprensibile……ma ….una chiave per aprire questo cuore finalmente si trova….ed è , secondo le regole della psicoanalisi, nell’infanzia di Pamela……..che viene riportata sullo schermo con bellissime immagini, come fotografie color seppia.






Ritorna dunque il bel padre amatissimo, mascalzone, giocatore e bevitore, un ottimo Colin Farrell, e una mamma(la deliziosa Ruth Williams) intensa, innamorata incapace di resistere allo sposo, umiliata fino a dimenticare se stessa…

Infine la piccola Helena, con il suo appassionato amore per il papà e la famiglia, amore tradito e apportatore solo di vergogna e solitudine.

Nei vestitini candidi, con balze e pizzi, a confronto con gli abiti scuri e i grandi cappelli della mamma e della zia ( un po’ già Mary Poppins) che accorre in aiuto della famigliola in Australia, la bambina combatte la sua battaglia d’amore: salva la mamma sconfitta, ma non riesce, nonostante la complicità filiale, a salvare il papà, mister Banks appunto….





Ed eco il significato più recondito ….. non ricordiamo il mister Banks di Mary Poppins, che pensa solo a fare soldi trascurando la famiglia???? e quanti mister Banks debbono essere salvati??

Solo al termine di un confronto con Disney, a sua volta disponibile alla confessione di una adolescenza altrettanto dura, mentre bevono il the, servito in bellissime tazzine di porcellana Royal Albert, a Londra, il cuore ghiacciato della scrittrice riuscirà a sgelarsi….fino al punto di spingere la severa scrittrice all’imprevedibile finale.




Un film onesto, di buoni sentimenti, dove emerge il senso della famiglia: la promessa di Disney alle figlie di realizzare un film dal bel libro che leggeva loro ogni sera e l’appassionata dedizione della Travers al padre, con il risultato di avere teso per tutta la sua vita a rivalutarne la figura.

E poi l’ambientazione perfetta …..Hollywood anni 60 coloratissima, le belle strade di Londra, l’assolata Australia...un ritorno ai film, li ricordiamo? di Doris Day, quelle commedie musicali dalle quali si usciva canticchiando, con il cuore leggero.




Insomma un film gradevole, ben fatto, forse inaspettato…con ottimi interpreti diretti con mano delicata e coinvolgente da John Lee Hancock, che senza essere mieloso, regala un sorriso allo spettatore.

paola


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