venerdì 31 ottobre 2014

Case terrificanti

Capita di sentir parlare di fantasmi e case stregate e pare ci siano anche dei viaggi organizzati per visitarle. Io non credo a queste cose, ma mi diverte vedere film o leggere libri dove avvenimenti misteriosi ed inspiegabili fanno pensare a presenze ultraterrene e fanno venire i brividi lungo la schiena durante la lettura.
Negli USA, suscitano molto scalpore ed interesse i Ghost Tour, ovvero una sorta di passeggiata turistica in luoghi infestati con lo scopo di creare emozioni agli amanti del brivido.
Alcune di queste abitazioni sono rese celebri in alcuni film dell’horror in cui si sono consumati delitti atroci o raccapriccianti e, che si tratti di superstizione oppure no, non attirano acquirenti disposti ad acquistarle, nonostante siano state svendute.
Ho voluto guardare un po' qui e là in internet, per scoprire quali dimore, magari un tempo ricche ed affascinanti, sono ora dei ruderi che nessuno desidera comperare o abitare, appunto a causa dei fantasmi che ci vivrebbero. Di solito sono castelli o dimore dove è avvenuto qualche fatto di sangue e da allora le dicerie ne hanno segnato il destino.

Foto e commenti presi da :http://casadimamma.blogspot.it/2013/10/di-nuovo-alle-prese-con-largomento.html
http://viaggi.libero.it/fotogallery/week-end/36835599/8/case-del-brivido
http://letalpe.com/7-case-dellorrore-terrificanti-mondo/





Case del brivido  - Sembra proprio che le case infestate nel mondo siano molte più di quante non si immagini...
Sembra proprio che le case infestate nel mondo siano molte più di quante non si immagini...




Case del brivido  - Partiamo dall'Irlanda e troviamo nella contea di Wexford la Loftus Hall...
Partiamo dall'Irlanda e troviamo nella contea di Wexford la Loftus Hall...




TYRONE HOUSE IN IRLANDA
Questo imponente edificio abbandonato, nella contea di Galway, ha una storia oscura. Costruito nel 1779, situato in posizione dominante con vista sull'Oceano Atlantico, è stato utilizzato dal Black and Tans durante la Guerra d'indipendenza irlandese, prima di essere distrutto dall'IRA.




Case del brivido  - Andiamo poi a New Orleans ed ecco la Lalaurie House in Rue Royale, Qui sembra che dopo la mezzanotte si avevrtano ancora le urla degli schiavi  torturati dalla terribile Delphine LaLaurie.
Andiamo poi a New Orleans ed ecco la Lalaurie House in Rue Royale, Qui sembra che dopo la mezzanotte si avvertano ancora le urla degli schiavi torturati dalla terribile Delphine LaLaurie.





Borley Rectory, nell'Essex, è stata definita la casa più stregata d'Inghilterra come afferma il famoso investigatore Harry Price, che avvistò le realtà più orrende, da vero film dell'orrore. Ecco quindi suore, orme di spiriti e cavalieri privi di testa.


Molto famosa è la Winchester House San Josè. Un tempo residenza di Sara Winchester, che perse subito marito e figlia ancora in fasce. La medium le suggerì di costruire una casa dove ospitare tutte le vittime delle armi Whinchester: motivo per il quale le dimensioni sono davvero impressionanti!






 Villa De Vecchi, nella Valsassina a Cortenosa (Lecco). La dimora, negli anni 20, era di proprietà del satanista Aleister Crowley. Si presume infatti, che la villa fosse abitata da fantasmi di persone morte a seguito degli innumerevoli suicidi inspiegabili, di cui la casa fu testimone.
Oggi la villa è meta di satanisti e ricercatori del paranormale, ma purtroppo, di acquirenti disposti a farne la propria residenza nemmeno l’ombra, nonostante questa villa faccia parte del patrimonio architettonico italiano.




 Amityville: Ronald DeFeo uccide i genitori e altri quattro fratelli nella notte del 13 novembre 1974 nell’abitazione al numero 122 di Ocean Avenue.
La casa al giorno d’oggi è in vendita al prezzo di 950 mila dollari, compresi fantasmi e maledizioni.





Sowden House: Una casa a tema Maya, connessa con il noto caso Black Dahlia, un omicidio commesso ai danni di Elizabeth Short dal proprietario di questa casa George Hodel.
Con circa 5 milioni di dollari la casa sarà vostra in parte (solamente una stanza ed una finestra).






 Un’altra casa in vendita che oggi vanta anche il servizio del B&B è la Lizzie Borden Mansion.
Quest’abitazione, in cui si sospetta che Lizzie Borden abbia assassinato il padre e la matrigna, vale solamente650 mila dollari (fantasmi e rumori assicurati); come testimoniato dalle molte persone che ogni anno vogliono passarci la notte.






Con 2 milioni e mezzo di dollari si può acquistare la Kreishcher Mansion. Qui, le voci su raccontano che la moglie del defunto marito suicida, la Sig.ra Kreishcer, si aggiri lamentando il suo lutto.
Non è da meno l’ulteriore morte di un socio dei signori Kreishcher, ucciso dal maggiordomo.






 A Dunmore in Pennsylvania, una giovane coppia mette in vendita una vecchia casa di 113 anni definendola: “solamente un po’ infestata”, a causa di episodi realmente accaduti proprio alla padrona di casa. Il prezzo è concordabile ma alcune stime parlano di circa 170 mila dollari. Qui però c’è una novità: chi ha intenzione di abitarci in affitto pagherà solamente 650 dollari mensili.






 Lo spirito del razzista John Brown non trova pace nell’altro mondo, quindi ha pensato di prendere residenza nella John Brown Mansion, visto che sul terreno su cui sorge quest’abitazione, Brown è stato impiccato. Si può avere al prezzo “modico” di 1.200.000 dollari e vista la sua metratura, qualcuno pensa che sia di buon affare.










WYNDCLIFFE - NEW YORK
La villa abbandonata conosciuta come Wyndcliffe sorge sulla riva orientale del fiume Hudson vicino a Rhinebeck, New York. Fu costruita nel 1853



CHATEAU DE NOISY
Chateau de Noisy, in Belgio è stato originariamente chiamato Chateau Miranda e completato nel 1866. Progettato da un architetto inglese è stato occupato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale e successivamente è diventato un orfanotrofio prima di essere abbandonata nel 1991


OSTROWO ADLIG - POLONIA




Palacio de los Hornillos-Cantabria-Spagna
Questo palazzo ha ispirato anche il film "The Others"

E alla fine, la più insospettabile di tutte:





White House. Secondo le dicerie ci sono proprio i fantasmi dei passati presidenti, primo fra tutti Abramo Lincoln.

giovedì 30 ottobre 2014

Il Corbezzolo








Nel giardino di mio figlio c'è un bellissimo albero che, in questa stagione , dà il meglio di sè riempiendosi di piccoli frutti rossi che sembrano ciliege: è un corbezzolo.

I Romani pensavano avesse poteri magici, tuttora si dice che porti fortuna appendere in casa un ramoscello con tre frutti. Virgilio nell'Eneide ne parlava come di immancabile fiore sulla tomba dei defunti, Giovanni Pascoli compose un'ode lodando le sue caratteristiche. Alla pianta viene ora attribuito il significato della stima, mentre i suoi fiori sono il simbolo dell'ospitalità. 
 Gli antichi lo associavano alla dea Carna, protettrice del benessere fisico, rappresentata con un rametto di corbezzolo tra le mani con cui la dea scacciava gli spiriti maligni.








Il suo nome "arbutus unedo" deriverebbe probabilmente dal celtico. Infatti "ar" in celtico vuol dire "acerbo, astringente" mentre "unedo" è il nome che veniva usato nell'antichità che probabilmente deriverebbe dalle tre parole latine "unu tantum edo" "ne mangio uno soltanto" per indicare che non bisognava esagerare e cedere in tentazione data la gradevolezza dei suoi frutti che, se mangiati in quantità eccessiva, davano senso di nausea e stitichezza.  

In italiano il corbezzolo viene normalmente chiamato anche “fragola marina”, un po’ per la forma e un po’ per la localizzazione tipica dell’area marina, o lacustre.
In molte lingue ritorna la somiglianza con le fragole, sia per quanto riguarda la lingua inglese che quella francese.





Si tratta di una pianta arbustiva sempreverde che può diventare un vero e proprio albero alto anche 10 m. I rami presentano la corteccia rossastra e le foglie sono ovali con i margini seghettati, di colore verde scuro e coriacee.
Fiorisce in autunno avanzato producendo dei fiori bianchi riuniti in grappoli dai quali si originano i frutti l'anno successivo. Infatti nella pianta sono presenti contemporaneamente i fiori dell'annata in corso con  i frutti derivati dai fiori dell'anno precedente.






Forte probabilmente anche dei significati arcaici che gli venivano assegnati, il corbezzolo fu destinato a diventare il simbolo del Risorgimento Italiano:
la pianta del corbezzolo assume in autunno una caratteristica triplice colorazione: il bianco dei fiori, il rosso dei frutti ed il verde delle foglie rimandano alla bandiera italiana e perciò 
il corbezzolo è diventato il simbolo del tricolore.

Una curiosità: questa pianta è coltivata lungo la passeggiata Guncina, nei pressi di Bolzano. Si racconta che sia stata proprio la principessa Sissi a volere che si piantassero corbezzoli in questa particolare area: la posizione risulta per altro ottimale poiché ampiamente soleggiata anche nella stagione invernale.






Ecco una ricetta per una marmellata un po' speciale:
Pane, burro e… marmellata di corbezzolo! La marmellata di corbezzolo è una delizia destinata ai gourmet che la sappiano apprezzare. Lavate i corbezzoli e metteteli in pentola coprendoli con acqua fredda: fateli bollire per circa 20 minuti, poi schiacciateli premendo con un cucchiaio su un colino da tè in modo da separare semi e polpa. Una volta ottenuta la polpa (circa 500 grammi), aggiungete 140 gr di zucchero di canna (che dovrebbe essere meno di un terzo rispetto al peso dei corbezzoli) e il succo di mezzo limone spremuto: fate bollire in una pentola a fuoco vivace. Ricordatevi che bastano dieci minuti di cottura! Poi non vi resta che apparecchiare la tavola e invitare gli amici per un tè con marmellata di corbezzoli


mercoledì 29 ottobre 2014

Telefoni bianchi



Tra i miei più antichi ricordi cinematografici ci sono alcune scene di un film con Elsa Merlini ed Enrico Viarisio. Non so che film fosse, forse La dama bianca, o Non ti conosco più o Ai vostri ordini signora...ha poca importanza.
Mi affascinavano il mondo brillante, elegante, superficiale e disinvolto in cui si svolgevano i fatti e la leggerezza e la verve dei dialoghi di quel film, un classico dei "telefoni bianchi".
 I miei ricordi sono comunque molto vaghi, così sono andata in rete per vedere di che genere di cinema si trattasse e ho scoperto che parecchi dei film che a me sono piaciuti molto, appartengono a quel filone: Ma non è una cosa seria, Il signor Max, Gli uomini che mascalzoni, Grandi magazzini, Mille lire al mese, Maddalena zero in condotta, Ore nove, lezione di chimica, Teresa Venerdì, Signorinette. Tutti titoli che ho amato perchè mia mamma mi ha insegnato ad apprezzarli. Sono infatti film della sua epoca, non della mia. Ciò non toglie che allora li guardavo volentieri anche perchè, di solito, in ognuno di quei film c'era una canzone che era diventata molto famosa, come per esempio,  Parlami d'amore Mariù, e questa cosa, a me piaceva moltissimo.








 Da:http://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=19&id=579





Negli anni ’30 in Italia si parla soprattutto di cinema dei telefoni bianchi ( o commedia all'ungherese, dato che i soggetti erano spesso originati in quel paese)e cinema del regime mussoliniano. Le due cose non coincidono perfettamente, come spesso si è invece detto, anche se è innegabile che il cinema dei telefoni bianchi è stato agevolato dal regime, che attraverso il genere faceva dimenticare la poco rosea realtà della vita quotidiana della gente comune.




Il nome proviene dalla presenza di telefoni bianchi nelle sequenze di alcuni film prodotti in questo periodo, sintomatica di benessere sociale: uno status symbol atto a marcare la differenza dai telefoni neri, maggiormente diffusi.
Sono personaggi che si muovono all’interno di un ambiente ricco e spesso influenzato da mode straniere. Un incontro tra un ragazzo e una ragazza di ceti sociali diversi, con un happy end che sancisce la scalata sociale. Elemento essenziale di questi film è lo scenario grandioso (altra definizione è: cinema Decò per la forte presenza di oggetti di arredamento che richiamano lo stile internazionale decò in voga quegli anni) con scalinate monumentali, statue greche, tendaggi trasparenti, un mondo di sogno molto distante dalla vita comune.
 




Il film che inaugura il genere è La segretaria privata, nel 1931, con la regia di Goffredo Alessandrini, che racconta la storia di una ragazza di provincia che arriva in città per fare carriera e sposare un uomo ricco.
Tra i numerosi film del filone, si impone il giovane attore Vittorio De Sica, reso celebre da Mario Camerini nel film del 1932 Gli uomini che mascalzoni…
È un genere che si basa molto sugli errori di identità, come il film con De Sica, dove fa credere ad una commessa di essere un ricco uomo d’affari, mentre in realtà è solo un autista. Ma questi errori di identità permettono il confronto tra le classi. Si può trattare di una promozione sociale definitiva, come in Dora Nelson di Mario Soldati, o può invertirsi il movimento, come nel geniale film di Mario Camerini Il signor Max, con De Sica che conduce una doppia vita, corteggiando come conte una nobildonna e come giornalaio la cameriera di quest’ultima. Il perfetto esempio di cinema dei telefoni bianchi. Anche se questi film si divertono a risvegliare il mito di “Cenerentola” e de “La bella addormentata nel bosco”, dai primi anni ’40 le prospettive mutano. Con Teresa Venerdì, Vittorio De Sica, al suo terzo film da regista, impone una visione diversa dei mitici collegi rappresentati nei film dei telefoni bianchi, con una robusta virata in direzione neorealista. Rimane certamente ancorato ai clichè del genere, ma lo stile dolce – amaro del film denota, ad esempio, la sua futura attenzione per i bambini e l’insoddisfazione per il rigido schema delle commedie spensierate con cui aveva comunque costruito inizialmente la sua fama d’attore.

L’apporto più visibile della commedia dei telefoni bianchi è però l’uso delle scenografie non realiste e la famosa luce bianca. Scenari, raramente in argomento, che inondano i piccoli appartamenti di segretarie e dattilografe e ingrandiscono le sale e i dormitori dei collegi. Maggiore sarà la crisi della quotidiana vita degli italiani e maggiormente amplificate saranno le scenografie. In questo genere non saranno i registi ad imporre il loro marchio, ma gli attori e gli sceneggiatori. ( Gherardo Fabretti )
Posso dire che mi sembra succedesse lo stesso qualche anno dopo, in America con film come Alta società....o mi sbaglio?

Gli attori resi famosi in quell'epoca da questo filone cinematografico sono Vittorio De Sica, Carlo Campanini, Nino Besozzi, Andrea Checchi, Leonardo Cortese, Clara Calamai, Valentina Cortese, Maria Denis, Doris Duranti, Luisa Ferida, Alida Valli, Leda Gloria, Isa Miranda, Assia Noris, Raf Vallone e tanti altri....tutti nomi che quando ero giovane io erano già declinati da un bel po', tranne De Sica.




















 Eppure erano e sono ancora nomi pieni di fascino e di bellezza; rappresentano un'epoca e non io posso fare a meno di ricordarli se non con una punta di nostalgia, dato che non rappresentano la "mia" giovinezza, con un po' di affetto, in quanto mi parlano di mia madre.


Un posto tranquillo




Si chiama Sedbergh e si trova in Inghilterra, nell'area dello Yorkshire Dales National Park.
Situato ai piedi di una collina, sulla riva del fiume Rawthey, il villaggio ha origini antiche, come testimoniano le rovine di un castello risalente all'epoca dei Sassoni.


Fino al 1861, quando fu raggiunto dalla ferrovia, Sedbergh era raggiungibile solo a piedi percorrendo i ripidi sentieri delle colline circostanti.


Gli abitanti del luogo erano  dediti un tempo all'allevamento di pecore. La lana che se ne ricavava veniva portata al  mulino dove veniva trasformata in un filato con cui le donne del paese confezionavano guanti, berrette e calze che venivano vendute ai minatori del nord.



Nel villaggio c'è ancora oggi almeno una casa risalente al XIV secolo, ma l'edificio più interessante è la chiesa dedicata a S.Andrea, risalente ad epoca normanna, anche se successivamente restaurata.













La grande finestra a oriente è interamente occupata da una vetrata colorata in cui viene rappresentata la "chiamata" di Andrea e Pietro da parte di Gesù.



Durante i restauri eseguiti nel 1886 furono introdotti anche nuovi stalli e un nuovo pulpito.


Il paese consiste in un'unica via su cui si affacciano i negozi, ma non manca il tradizionale pub.


Insomma, se vi sentite stressati dal lavoro o dai troppi impegni quotidiani, fato un salto a Sedbergh e scoprirete nuovi ritmi di vita....