giovedì 22 gennaio 2015

Il Castello di Fenis


In Val d'Aosta esistono numerosi manieri, sparsi in tutto il territorio regionale, che offrono una panoramica completa dell'architettura civile e militare medievale.
Quello cho gode di maggior fama è  il castello di Fénis, probabilmente per la sua architettura scenografica, con la doppia cinta muraria merlata che racchiude l'edificio centrale e le numerose torri.




 Il castello di Fénis è inoltre uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia.

Diversamente dagli altri castelli, costruiti per scopi bellici e di protezione, il maniero non è situato sulla sommità di un promontorio, ma su un lieve poggio circondato da prati e privo di difese naturali.





 
Per questo motivo è stata avanzata l'ipotesi che dove ora sorge il castello ci possa possa essere stata un tempo una villa romana. Ipotesi suggestiva, ma mai provata.

In realtà, unendo ai caratteri della fortificazione quelli della residenza signorile, il castello di Fénis fu la prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Challant.
La maggior parte dei lavori di costruzione che hanno portato il castello ad assumere l'aspetto attuale ebbero luogo tra il 1320 e il 1420 circa , principalmente per opera di Aimone di Challant prima, e successivamente di suo figlio, Bonifacio I.
Fu durante il feudo di quest'ultimo che il castello raggiunse il suo massimo splendore , grazie anche agli affreschi del cortile interno e della cappella, commissionati al pitttore piemontese Giacomo Jaquerio e realizzati tra il 1414 e il 1430.





Ancora oggi si nota sulla sommità dello scalone semicircolare in pietra  un affresco raffigurante S.Giorgio che uccide un drago. Il tema di S.Giorgio e il drago era molto diffuso al tempo in Valle d'Aosta, in quanto era considerato un'incarnazione dell'ideale cavalleresco.


Il castello di Fénis appartenne ai signori di Challant del ramo di Fénis fino al 1716, quando fu ceduto al conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana.
Le vicende che segnarono la storia di quella famiglia condussero il maniero a un lento degrado, preludio dell'abbandono che lo vide trasformato in abitazione rurale: le sale del pianterreno furono adibite a stalle, mentre il piano superiore fu usato come fienile.



Il recupero del monumento si deve ad Alfredo d'Andrade, che acquistò il castello nel 1895 e dopo averne restaurato le parti più rovinate, lo donò allo Stato.
Oggi il castello è di proprietà della Regione autonoma Valle d'Aosta.












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