domenica 30 ottobre 2016

I quadri plastici di Avigliano

Troppo spesso  ci ritroviamo  a parlare di politici corrotti o incapaci, di città e di quartieri dove la malavita si insinua come un cancro maligno, di servizi che non funzionano, di conti che non tornano, dimenticando, come se fosse una faccenda scontata, l'enorme ricchezza della storia , dell'arte in tutte le sue forme, della cultura e delle tradizioni che tante persone di buona volontà si sforzano di custodire, coltivare e diffondere nel nostro paese. Certamente la realtà ha due volti, e nell'intristirci per ciò che non possiamo o non vogliamo cambiare in pochi, spesso ci priviamo del conforto della bellezza e della forza che ci viene dai migliori.

Un esempio: non avevo mai sentito parlare dei quadri plastici di Avigliano,ma quando li ho visti in tv ne sono rimasta incantata.





Avigliano è un paese di poco meno di 12.000 abitanti, in provincia di Potenza, in Basilicata. Ogni estate, a metà  giugno,  si festeggia il patrono S.Vito , con un corteo storico detto "sfilata dei turchi con la nave", dove si possono ammirare alcuni quadri plastici.
Per saperne di più ho trovato qualche notizia qui

che cercherò di sintetizzare:

I quadri plastici, o viventi, della tradizione aviglianese sono una rappresentazione vivente di scene storiche, mitologiche, sacre immaginarie o di capolavori dell'arte.
Secondo la tradizione, un corteo sfila lungo le strade del paese, rievocando le incursioni saracene avvenute nella Lucania, con una "nave", una costruzione di legno rivestita di carta colorata, il "Gran Turco" capo degli invasori e la statua del Santo protettore che difende le popolazioni inermi. La "nave" viene portata a spalla precedeuta da uomini travestiti da turchi e da bambini che reggono lampioncini veneziani. 
La nave è seguita da carri trainati da muli e cavalli sui quali vengono allestiti dei quadri, detti plastici, perchè riproducono soggetti di arte sacra e storici, interpretati da giovani, che ad ogni sosta dei carri assumono quella rigidità che conferisce la tridimensionalità dell'opera d'arte.
La tradizione dei quadri risale probabilmente al 1700, ma è soltanto dal 1990 che, dopo essere rimasta a lungo nell'oblio, è stata ripresa da un gruppo di associazioni locali.

































Con il passare degli anni le rappresentazioni si sono fatte sempre più raffinate. Si studiano i costumi e le acconciature, le somiglianze del volto, i più piccoli dettagli degli arredi e soprattutto i giochi di luce che conferiscono rotondità e profondità ai quadri.




 Lo scorso anno gli artisti di Avigliano hanno reso omaggio al Caravaggio, un pittore che come si sa fa della luce l'elemento base dei suoi quadri.  
Le opere scelte erano "La crocifissione di S.Pietro", "La vocazione di Matteo" e " La morte della Vergine".

A tutti quelli che, dedicando tempo, passione, ingegno e creatività, si adoperano per creare e far conoscere questi capolavori, credo debba essere riconosciuto un grande merito ed un caloroso ringraziamento.









Nessun commento:

Posta un commento