sabato 22 aprile 2017

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Come sia nato il punto di domanda è una storia che si perde nelle nebbie del mito e del mistero. Una delle leggende più simpatiche fa risalire la nascita della sua curva ad un'associazione con la coda interrogativa di un gatto. Questa connessione felina è attribuita agli antichi egiziani, che erano famosi per il loro amore per i gatti,  oppure ad un monaco che ne ebbe l'ispirazione dal suo gattino ed incluse il simbolo in un manoscritto. Purtroppo non c'è nessuna prova che corrobori questa divertente leggenda.

















E' più facile che sia vera questa supposizione, di cui comunque non c'è prova: sembra che nel Medioevo gli scolari scrivessero alla fine di una domanda la parola latina quaestio, poi abbrevaita in qo. Di questa qo, col tempo, sarebbe rimasta la cima della q scritta sopra un punto ( ciò che rimaneva della o).






La storia accettata dai più è quella che fa risalire il punto interrogativo ad Alcuino da York, il poeta inglese che alla corte di Carlo Magno divenne il capo dei suoi consiglieri e scrisse un gran numero di libri tra cui alcuni testi di grammatica. A quel tempo la punteggiatura si limitava ad un sistema di punti messi a diversi livelli e Alcuino, consapevole della limitazione di questo sistema, creò il punctus interrogativus : un punto con un simbolo come la tilde postovi sopra, ad indicare il tono della voce che si innalza nel porre una domanda. nel tempo, poi, la tilde sarebbe diventata l'uncino che conosciamo oggi. Comunque il suo uso rimase poco conosciuto fino al diciassettesimo secolo, quando divenne di uso comune.






E che cosa dire, invece, del punto esclamativo? Pare che la linea verticale posta sopra il punto derivi dalla esclamazione di gioia latina io ( come i nostri hurrà, evviva). Nel Medioevo, gli scrivani mettevano la parola io alla fine di una frase esclamativa e col tempo la i è diventata l'asticella sopra il punto in cui si è trasformata la o. 



Il punto esclamativo è stato introdotto nelle stampe nel quindicesimo secolo, come segno di enfasi, ammirazione, stupore, ma sulle macchine da scrivere non è arrivato fino al 1970, perchè prima si usava l'apostrofo.
Il punto esclamativo è utilizzato, oltre che per enfatizzare l'espressione di un sentimento, anche per impartire un ordine tassativo o per chiedere attenzione a qualche cosa di importante.










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