domenica 2 aprile 2017

La crinolina

Mia madre ripeteva spesso nel suo dialetto un detto popolare, nato evidentemente dall'esperienza, se non proprio  la sua, certamente quella di tutte le donne che nel corso della storia hanno dedicato particolare attenzione al proprio aspetto.
" Per cumparì, bisogna suffrì" diceva, intendendo il sacrificio che richiede spesso l'eccessiva cura di sé , del proprio corpo e del proprio abbigliamento, e che si trasforma a volte  in autofustigazione....
D'altra parte la moda ha i suoi imperativi a cui in un modo o nell'altro bisogna uniformarsi.
Pensiamo per esempio all'uso della crinolina nell'800.
La crinolina, inventata verso il 1830 dal francese Oudinot, era una sottogonna originariamente realizzata in tessuto rigido, imbottito di crine, che dava la forma agli abiti femminili. Molto in voga verso la metà del secolo, fu sostituita verso il 1860 da Charles Frederick Worth, sarto inglese trapiantato a Parigi, con una gabbia a cerchi metallici e molle d'acciaio, che aumentavano ulteriormente il volume delle gonne.
Inizialmente la crinolina era una pesantissima e ingombrante struttura composta da cerchi fatti con un ordito di lino o cotone e trama di crine di cavallo ammorbidito, e successivamente in vimini, ma nel 1856 il Corriere delle Dame annunciava l'arrivo di un nuova "gabbia", più leggera e robusta, capace di portare la parte inferiore dell'abito ad un'ampiezza iperbolica.
La nuova gabbia in filo di ferro sostituiva le varie sottane multiple e i cerchi di vimini.
All'epoca quello della crinolina fu un tema molto discusso : la scienza la considerava nociva per la salute perché l'aria trattenuta sotto la gonna abbassava la temperatura (?!?), altri la ritenevano una sorta di armatura da guerra. Gli uomini in particolare ne detestavano l'ingombro. Lo scrittore Alphonse Karr scriveva in proposito:
"Due donne non stanno più insieme nei primi posti di un palchetto a teatro, né dentro una carrozza. Cinque donne sedute in vicinanza non possono chiacchierare in confidenza perché ,separate dalla loro ampiezza, bisogna che gridino. Un uomo seduto tra due donne scompare"
Portare la crinolina richiedeva una certa arte: per camminare bisognava scivolare con grazia tenendo il busto inclinato in avanti per non farla dondolare ma senza goffaggine; per sedersi occorreva poggiarsi sull'orlo del sedile, tra un cerchio e l'altro, ripiegandosi su sè stesse o in alternativa, bisognava disporre con cautela dei cuscini dietro le spalle, evitando di causare il ribaltamento dei cerchi che avrebbe portato a scoprire le gambe.
Nonostante ciò le signore ne erano affascinate e così nuove forme vennero create con strutture estensibili e restringibili a seconda delle occasioni, altre con cerchi metallici solo nella parte alta per evitare di inciampare. In realtà la crinolina era ormai adottata da ogni ceto sociale, dalle nobildonne alle cameriere, e in ogni circostanza, in città ,in viaggio, in campagna.
Nel 1866 la crinolina raggiunge il suo massimo sviluppo , ma come tutte le "mode" inizierà presto il suo declino.
Oltre a quanto  comunemente noto sull'argomento, ho trovato interessante l'articolo pubblicato da un blogger americano intitolato "Death by crinoline",  il quale riporta che coloro che vissero nell'epoca Vittoriana, oltre che con i pericoli provocati dal colera, dal vaiolo e dalla tubercolosi, furono costretti a  confrontarsi anche con i pericoli della crinolina, la "gabbia" indossata dalle signore sotto la gonna, che all'apice della popolarità, raggiungeva l'ampiezza di quasi tre metri. Il New York Times nel 1858 riportò per primo i rischi connessi alla crinolina, quando una signora di Boston, che stava presso il camino nel suo salotto, improvvisamente prese fuoco e in pochi minuti fu divorata dalle fiamme, uno sfortunato incidente che si aggiungeva però ai diciannove avvenuti in Inghilterra in circostanze analoghe nell'arco  di due mesi. Le altre signore presenti, ostacolate dalle loro crinoline, furono costrette a veder bruciare la vittima senza poter intervenire. Una tragedia simile accadde poco dopo a Philadelphia, quando nove ballerine morirono bruciate al Continental Theatre.
Incidenti connessi all'uso della crinolina , sia pure senza conclusioni fatali, potevano  essere frequenti e  a volte anche imbarazzanti come quello capitato a Consuelo Montague, Duchessa di Manchester, che salendo una scalinata, inciampò in un cerchio della crinolina, finendo a gambe all'aria e mostrando un paio di mutandoni scarlatti.



Non garantisco l'autenticità dell'aneddoto sopra riportato e, se è una bufala, chiedo scusa a questa bella signora dall'aria un po' infelice, anche se, come si suol dire, non metterei la mano sul fuoco...
 
L'articolo prosegue con altre considerazioni in merito alla crinolina e al suo utilizzo negli U.S., raccontando che durante la Guerra Civile tra Nordisti e Sudisti , molte donne del sud, aggirando le disposizioni del presidente Lincoln , riuscivano a far pervenire ai Confederati ogni genere di mercanzia, dalle armi ai viveri, nascondendo il tutto sotto le loro ampie gonne.
Anche oltreoceano il declino della crinolina iniziò al termine della Guerra di Secessione : i ministri del culto tuonavano dall'alto del pulpito che indossarla era riprovevole, come fumare, sputare e fornicare. Da parte loro gli uomini non vedevano l'ora di riappropriarsi degli armadi e dello spazio nelle loro case.

Del resto il cambiamento è una prerogativa della moda e così le signore di fine '800 rinunciarono  gradualmente  a portarsi appresso tutta quella stoffa e alla gabbia che la sosteneva.

Nel 1867 Charles Frederick Worth lanciò una nuova sottostruttura chiamata demi-crinoline, cioè una crinolina asimmetrica, piatta nella parte anteriore e gonfia in quella posteriore, sostituita a sua volta dalla tournure, una struttura ancora più semplice che aveva lo scopo di sostenere i ricchi drappeggi posteriori degli abiti.


 
La tournure fu adottata  fino alla fine dell '800 come semplice imbottitura, detta anche cul de Paris, in aggiunta agli stretti busti della Belle Époque che donavano alla donna una forma a S, ma con l'arrivo del nuovo secolo la moda era già pronta per altri radicali cambiamenti.
 
Va detto però che la moda , pur nella sua continua evoluzione, conserva  in fondo al cassetto la memoria del passato e di quando in quando la rispolvera.
 
Chi di voi come me è stata ragazzina tra gli anni '50 e '60 ricorderà certamente la sottogonna
 
 
 
 
da indossare sotto le gonne a campana. Io ne ho un bellissimo ricordo: non era facile da trovare nei negozi e la sartina che cuciva all'epoca i nostri abiti non sapeva dove acquistare il tessuto adatto né come confezionarlo. Fortunatamente per me, mia sorella Annami  era a Londra per una vacanza studio e al suo ritorno me ne aveva portata una bianca e rosa, che sembrava proprio una nuvola frusciante. Il bello era che a sostenerla non c'era nessuna gabbia, anzi a indossarla mi sentivo leggera leggera, proprio come ci si può sentire a 15 anni....

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