lunedì 19 giugno 2017

Le immagini mozzafiato di Beth Moon

Tempo fa Dindi ha pubblicato su questo blog un post intitolato "Alberi antichi", dedicato alle spettacolari immagini scattate dalla fotografa americana Beth Moon, in giro per il mondo per ben 14 anni ,attraverso gli Stati Uniti, l'Europa, l'Asia, il medio Oriente e l'Africa, alla ricerca degli alberi più vecchi del pianeta.




Alcuni di questi esemplari pluricentenari si trovano in mezzo a lande desolate, o sui fianchi di montagne sperdute, in proprietà private o in riserve naturali; altri continuano la loro orgogliosa , e spesso precaria esistenza, in mezzo alla "civiltà". Tutti, comunque, hanno in comune una misteriosa bellezza, accentuata dall'età, e sono capaci di ispirarci, secondo Beth Moon, un senso della natura e del tempo particolarmente profondo, come dimostrano le immagini pubblicate da Dindi in quel post.





Con il suo nuovo lavoro "Diamon Nights", Beth Moon continua a fotografare gli alberi più antichi del mondo, ora non più alla luce del sole, bensì di notte e i soggetti sono in particolare baobab e alberi faretra in Sud Africa, Botswana e Namibia.


Questa serie di immagini traggono ispirazione in parte da due affascinanti studi scientifici che mettono in relazione la crescita degli alberi con la luce stellare e le radiazioni cosmiche.

Secondo le ricerche fatte presso l'Università di Edimburgo, le radiazioni cosmiche che ci pervengono dallo spazio influiscono sulla crescita degli alberi molto più delle variazioni climatiche e della pioggia .Inoltre, secondo uno studio condotto dal noto ricercatore Lawrence Edwards, le gemme degli alberi mutano forma e dimensione ritmicamente, in cicli regolari , durante l'inverno, direttamente connessi alla luna e ai pianeti.

























Per realizzare questo incredibile servizio fotografico, Beth Moon si faceva accompagnare di giorno da una guida, poi, individuata la zona prescelta, vi ritornava in una  notte  senza luna e scattava foto con un grandangolo e un'esposizione inferiore a trenta secondi per evitare di  riprendere il movimento delle stelle.

In alcune immagini la Via Lattea brilla come un nastro d'argento. che si distende da un punto all'altro dell'orizzonte. Ogni foto prende il nome della costellazione che compare sullo sfondo.
 

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