mercoledì 14 marzo 2018

L'isola della noce moscata



“A più di 10 miglia da Run, una fragranza aleggia nell’aria e aggredisce l’olfatto prima ancora che si possa scorgerla”
(Nathaniel Courthope, dicembre 1616, capitano della nave “Swan” della Compagnia Inglese delle Indie Orientali) tratto da: “L’isola della Noce Moscata” di Giles Milton.










Run è un piccolissimo atollo vulcanico appartenente alle Banda, 10 isolotti indonesiani dell’arcipelago delle Molucche, che fino alla fine del 1700 sono state l’unica area di produzione al mondo della noce moscata e del macis, due tra le spezie più preziose e bramate dagli avidi conquistatori europei.
A partire dai primi del 1500, centinaia di flotte commerciali partivano, da Portogallo e Spagna prima, Olanda e Inghilterra poi, alla volta di Run. Non erano mai state disegnate carte nautiche per raggiungerla, motivo per cui se ne stava lì, avvolta nella leggenda, lontanissima e sconosciuta ad ogni occidentale. Si narra che due equipaggi su tre non facessero ritorno dalle Banda per la fame, le malattie, la minaccia dei pirati, i pericoli del mare e la comprensibile resistenza della popolazione locale; c’è chi giura addirittura di aver visto vascelli carichi di spezie, alla deriva nell’oceano per mesi, senza nessun marinaio vivo a bordo. Ma nonostante tutto ne valeva la pena, i ricchissimi guadagni che si ottenevano allora dal commercio della spezia avrebbero ricompensato qualsiasi perdita: nel 1600, in Europa, chi fosse riuscito a vendere un sacchetto di noci sarebbe stato in grado di sistemarsi economicamente per tutta la vita.
Oggi Run è talmente “insignificante” da non essere nemmeno distinguibile su di una carta geografica e pensare che, nel 17 sec., veniva rappresentata a tutta pagina, dimensioni del tutto sproporzionate rispetto alla sua geografia… era l’isola della quale si parlava di più al mondo!!!


http://amicidellespezie.blogspot.it/2014/10/lisola-della-lava-dei-gabbianie-della.html
fa davvero venir voglia di partire:


Tra il ‘400 e il ‘600, quando noce moscata, chiodi di garofano e altre spezie erano più preziose dell’oro, tutte le potenze navali si contendevano le Molucche e non c’era suddito europeo che non sapesse dove fossero. Poi, quando l’interesse per le spezie scemò, la storia voltò pagina e questo remoto arcipelago dei mari del sud cadde nell’oblio. Viaggi Levi propone un viaggio Esperienza Unica lungo le rotte della Compagnia delle Indie Orientali, tra storia e ambienti marini dell’arcipelago dimenticato nel Mar di Banda.







L’arcipelago dimenticato. Le isole Banda danno vita ad un piccolo arcipelago nell’omonimo Mar di Banda, in Indonesia, che conta una decina di isolotti, situati a circa 140 km a sud-est di Ambon, capoluogo della provincia delle Molucche. Queste erano le leggendarie “isole delle spezie”, aromi la cui domanda era, tra il ‘400 e il ‘600, in crescente aumento in Europa. In quell’epoca le spezie erano più preziose dell’oro e fra esse la più pregiata in assoluto era la noce moscata. Per millenni questo seme, ricavato dal frutto della myristica fragrans, un albero endemico che cresceva solo sulle sconosciute isole delle Maluku, venne commerciato esclusivamente da mercanti cinesi e arabi. Basti pensare che in un sito in Mesopotamia venne ritrovato un vaso risalente al 1600-1700 AC contenente chiodi di garofano che non potevano che giungere da queste isola. Fu la ricerca della sua provenienza a dare il via all’era delle grandi scoperte geografiche e, una volta individuata, essa divenne il luogo più conosciuto al mondo. I conquistadores portoghesi, gli olandesi e gli inglesi si batterono per mare e per terra pur di mantenere il predominio su queste isole, prima che il valore e l’interesse per le spezie scemasse e i tentativi di trapiantare gli alberi in altri luoghi finalmente attecchissero. Oltre alla storia, qui gli ambienti naturali incantevoli e un mare di incomparabile bellezza, sia per le bianche spiagge incontaminate che per lo straordinario mondo sommerso, si fondono dando al visitatore l’impressione di essere sospeso in un mondo altro e inatteso.





Oggi questo gruppo di pittoresche isole, poco agevoli da raggiungere a causa della scarsità di collegamenti, sono fuori dalle rotte del turismo di massa e rappresentano una delle destinazioni balneari più affascinanti dell’Indonesia. Incantevoli giardini di corallo multicolore, splendide coste lambite da acque cristalline e spiagge perfettamente incontaminate sono il paradiso per lo snorkeling e per chi apprezza gli ambienti marini. La supremazia di Run. Nel 1600 Run era il più importante centro di produzione mondiale della noce moscata e gli inglesi avevano conquistato la sovranità dell’isola. Gli olandesi, che a tutti i costi volevano il predominio incontrastato sulle Banda, assediarono Run ma l’avamposto inglese resistette per lungo tempo senza cedere. Alla fine gli olandesi ebbero la meglio e nel 1667 costrinsero la Corona Britannica a cedere l’isola in cambio di un’altra, situata nel delta di un fiume tra i possedimenti del Nuovo Mondo, ritenuta di poco valore. Quest’altra isola era Manhattan e, mentre in pochi decenni la Rotta delle Spezie venne dimenticata dai mercanti e Run abbandonata al suo destino, gli olandesi avevano ceduto quel lembo di terra agli inglesi e alla storia… e fu così che New Amsterdam divenne New York. Oggi Run, la più occidentale del gruppo, è la meno visitata dai pochi turisti che si recano alle Banda. Gli abitanti, circa un migliaio, si occupano prevalentemente di pesca e coltivazione della noce moscata. Il Parco Nazionale di Manusela. Istituito ufficialmente nel 1997, il Parco Nazionale di Manusela, è stato il primo parco delle Molucche. Grazie alla diversità morfologica del territorio, esso ricomprende più fasce di foresta pluviale – costiera, lacustre, di pianura e di montagna – in cui si susseguono habitat differenti.





Questi ecosistemi di mangrovie, palme, alberi giganteschi, muschi e felci, sono popolati dagli animali caratteristici della ben nota “linea di Wallace”, tipici delle zone umide. Maiali selvatici, cervi, coccodrilli, marsupiali, roditori e volatili di ogni tipo, fanno di questo ecosistema un paradiso, una vera perla. Tra le varie specie protette si annoverano alcuni tipi di orchidee selvatiche e oltre un centinaio di volatili, tra cui bellissimi pappagalli e cacatua. Proprio l’importanza dell’avifauna ha dato il via alla nascita del parco, habitat per circa 20 specie endemiche, tra cui il coloratissimo pappagallo reale delle Molucche e l’elegante cacatua moluccensis, dal piumaggio bianco con sfumature rosate e dalla cresta salmonata. Il libro "L’isola della noce moscata" di Giles Milton racconta come avventurieri, pirati e mercanti di spezie cambiarono la storia del mondo. Tra il 1400 e il 1600 le spezie avevano un valore inestimabile e, fra esse, la più ricercata era la noce moscata, un piccolo frutto avvizzito considerato un miracoloso rimedio contro la peste e altre malattie. C’era però una difficoltà: la noce moscata proveniva da molto lontano, da un puntino semisconosciuto sulle carte geografiche, negli esotici mari orientali: l’isola di Run nell’arcipelago delle Banda. Esploratori, pirati, coltivatori e mercanti cercarono di raggiungere e conquistare questa piccola “isola del tesoro”. Il racconto delle avventure, bizzarre, spesso brutali di questo libro, ci insegna come i veri padroni nel tempo non furono i re ma i mercanti.












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